Valutazioni

Come?

A più di 30 anni dall’approvazione della Legge 13/1989 sul superamento delle barriere architettoniche e del DPR 236/1989 che riporta le specifiche tecnico-dimensionali, il rischio è che l’accessibilità sia ancora vista come un “problema residuale” nella progettazione, perché sostanzialmente concepita come un problema che riguarda una parte marginale della popolazione piuttosto che una risorsa per tutti.

L’opportunità per un cambio di prospettiva, è costituito dalla Convezione ONU per i diritti delle persone con disabilità ratificata dall’Italia con la Legge 18 del 3 marzo 2009, che afferma come una società “accessibile” sia una società più giusta, e che la disabilità è una questione di eguaglianza tra cittadini.

La Convenzione infatti riconosce: “l’importanza dell’accessibilità alle strutture fisiche, sociali, economiche e culturali, alla salute, all’istruzione, all’informazione e alla comunicazione, per consentire alle persone con disabilità di godere pienamente di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali”.

Importante è sottolineare che l’accessibilità è un concetto relativo, il che implica che l’accessibilità deve essere espressa come relazione tra persona e ambiente, cioè esprime l’incontro tra la capacità funzionale di una persona o di un gruppo e le caratteristiche e le richieste dell’ambiente fisico.

Da questo dipendono alcune considerazioni sul concetto di accessibilità, che devono essere basate su informazioni valide ed affidabili riunite in tre categorie:

  • La componente personale (la descrizione di capacità funzionali dell’individuo o di un gruppo target, sulla base delle conoscenze di funzionamento umano, fondata sul modello ICF);
  • La componente ambientale (la descrizione degli ostacoli dell’ambiente, in relazione alle norme e agli standard disponibili);
  • L’analisi, giustapponendo la componente personale e la componente ambientale (la descrizione dei problemi di accessibilità).

La valutazione dell’accessibilità è stata condotta in modo sperimentale con l’ausilio degli strumenti del Sistema integrato di valutazione dell'accessibilità (IRSAA) in forma partecipata, coinvolgendo le associazioni territoriali dei portatori d’interesse che hanno potuto esprimere pareri, istanze, priorità d’intervento, soluzioni possibili.

La metodologia consiste nell’effettuare l’analisi dell’ambiente costruito direttamente in situ, insieme ai portatori d’interesse che esprimono le istanze delle diverse disabilità riferite alle caratteristiche precipue dell’ambiente, raccogliendo le indicazioni e compilando il questionario già predisposto fondato sul criterio del percorso, per raggiungere un determinato spazio o servizio.

Il questionario viene compilato direttamente su supporto informatico, per ottenere dei report analitici e sintetici superando la tradizionale fase compilativa su carta e la fase successiva di implementazione dei dati a computer.

 

Come?

Valutazioni urbane

 

Pordenone (2015)

 

Sacile (2013)