Casa di riposo “Casa Mafalda”

Via Francesco Petrarca 30, 33041 Aiello del Friuli (UD)

 

Casa Mafalda

 

Cos'è?

Casa di riposo comunale con 60 posti letto per utenza non autosufficiente.

 

Cos'è?

Risultati della valutazione

Valutazione effettuata nell'ottobre 2013

 

Percorso esterno

All’esterno manca un posto auto riservato alla persone con disabilità, e le indicazioni per il posto per l’accompagnamento, malgrado le condizioni di traffico lo permettano; mancano anche completamente le informazioni sulla struttura, non c’è nessun cartello e non è nemmeno indicata la funzione dell’edificio, anche se la facciata è stata dotata di decorazioni con il nome – Casa Mafalda – ed una meridiana, elemento caratterizzante il paese di Aiello del Friuli: in sostanza non ci sono gli elementi per favorire i visitatori degli ospiti della struttura. Il percorso pedonale, con le strisce ormai consunte e dunque con un contrasto insufficiente per l’individuazione da parte di un ipovedente, è stato posizionato in maniera errata, tanto da terminare nel tratto di marciapiede con gradino mentre sarebbe possibile posizionarlo di fronte al cancello d’ingresso dove c’è la rampa di collegamento fra la quota stradale ed il marciapiede per tutta la larghezza dell’accesso pedonale alla struttura.

La carenza che subito si riscontra è la mancanza di segnali tattili di direzione e attenzione, e che il cancello della struttura non è accessibile perché per arrivarci bisogna percorrere una rampa con pendenza costante del 12% senza un pianerottolo davanti al cancello apribile a battente; il citofono è posizionato ad un’altezza di 150 cm oltre la norma, ma di fatto non è raggiungibile da persona su sedia a ruote a causa dell’inclinazione del pavimento. È almeno presente un corrimano ad altezza corretta quale utile ausilio per anziani con difficoltà di deambulazione per utilizzare il citofono.

Il percorso dal cancello alla porta d’ingresso è parzialmente accessibile in quanto si sviluppa lungo una rampa in parte scoperta e in parte coperta dalla pensilina dell’ingresso, priva di corrimano, con una pendenza del 7% e priva di pendenza laterale, ma con un errore grossolano che rende difficoltoso l’accesso autonomo alle persone su sedia a ruote, perché non è stato realizzato un pianerottolo di collegamento con la rampa successiva e l’utente è costretto ad una svolta - con un restringimento dimensionale di 1,25 metri, in pendenza trasversale del 6%, ovvero la pendenza della rampa successiva, con conseguente rischio di ribaltamento, tant’è che la pendenza trasversale massima raccomandata dalle norme internazionali è del 2%.

 

Ingresso

Lo spazio esterno dell’ingresso è dotato di panchine per il riposo con altezza di seduta corretta, schienale e braccioli per facilitare all’anziano di rialzarsi. Anche lungo il percorso e in prossimità dell’ingresso mancano i segnali tattili di segnalazione della porta, dato generale della struttura.

La porta d’ingresso presenta una piccola soglia con bordo non arrotondato ma al limite della tolleranza di norma di 25 mm; è apribile con volata all’esterno con lo spazio corretto per l’accostamento della sedia a ruote; all’interno c’è uno spazio filtro per l’ingresso determinato da un’ulteriore porta apribile all’esterno, priva di soglia con tappeto correttamente incassato nel pavimento per garantire la complanarità.

 

Spazi interni

I percorsi interni del piano terra sono privi di dislivelli, con larghezze sufficienti che garantiscono il passaggio e gli spazi di manovra per persone su sedia a ruote; non ci sono porte lungo i passaggi e quelle degli uffici amministrativi e dell’antibagno dei wc delle zone comuni di soggiorno, hanno una larghezza netta di 80 cm, con la dimensione dei corridoi che consente la svolta a 90°.

I soggiorni e la sala da pranzo garantiscono la mobilità e l’approccio ai mobili e ai tavoli con sedia a ruote.

 

Servizi igienici accessibili

In prossimità degli spazi comuni sono presenti due wc accessibili uguali di cui si riportano le caratteristiche.

L’antibagno, con porta di larghezza di 80 cm come detto, ha uno spazio sufficiente per la successiva apertura della porta del wc, di larghezza di 90 cm, apribile verso l’esterno. L’antibagno è dotato di due lavabi privi di colonna, collocati ad altezza corretta, con profondità per le ginocchia e spazio frontale sufficienti a garantire l’usabilità a persone su sedia a ruote; anche il rubinetto miscelatore ha la misura corretta della leva fino al bordo del lavabo.

 

Il wc ha dimensioni che consentono l’accostamento laterale al vaso e frontale al lavabo, che ha le stesse caratteristiche descritte nel caso dell’antibagno; il vaso è posizionato correttamente ed è dotato di maniglione a muro posto a 40 cm dal proprio asse come prescrive la norma; dal lato dell’accostamento è installato un maniglione ribaltabile che non sporge di 20 cm oltre al bordo anteriore del vaso come prescrive la norma ISO 21542, ma che garantisce comunque l’usabilità per il trasferimento; è dotato anche di doccetta igienica raggiungibile da seduti come il pulsante dello sciacquone posto lateralmente e facilmente raggiungibile al contrario della carta igienica. Il sistema di allarme è presente, azionabile da cordicella poco visibile perché priva di contrasto cromatico con lo sfondo della parete e raggiungibile da seduti ma non dal pavimento.

Manca una mensola di appoggio, ganci per gli abiti, il portasapone ed un ripiano sopra il lavabo. Lo specchio, a mezza figura, è orientabile su asse orizzontale e con bordi di protezione a norma; è presente il porta salviette ma posto ad un’altezza superiore a quella fissata per una buona usabilità.

 

Collegamenti verticali

Le scale hanno dimensioni corrette e corrimano sui due lati ad altezza di norma; manca il secondo corrimano e in quello a parete non è garantita la continuità per la scorrevolezza della mano; non ci sono i segnali a terra di segnalazione all’inizio e allo sbarco della scala, ma i gradini hanno la striscia di segnalazione antiscivolo percepibile con il piede, seppur consunti in alcuni casi.

La struttura è priva di ascensore ma l’accesso al primo piano è possibile con il montalettighe con l’ausilio del personale.

 

Conclusioni

La struttura presenta la completa carenza di un sistema informativo e guida per persone con problemi sensoriali, soprattutto del linguaggio tattile per ipovedenti e ciechi; i problemi di accessibilità motoria si concentrano all’esterno, a partire dall’assenza di un posto auto riservato, al vero problema della rampa con pendenza troppo elevata e priva di pianerottolo di sbarco per consentire l’uso del citofono e l’attesa dell’apertura del cancello.

In sostanza c’è l’impressione che siano stati usati i dispositivi possibili per l’accessibilità ed il comfort degli ospiti in una struttura realizzata prima dell’emanazione della Legge 13 del 1989 sull’abbattimento delle barriere architettoniche, ma è mancata l’attenzione nei confronti dei visitatori, malgrado gli investimenti, con errori – riportati in particolare per la rampa di collegamento fra il cancello e la porta d’ingresso – dovuti ad imperizia e non a mancanza di risorse impiegate, che condizionano la possibilità di accesso.

 

Planimetria

 

Per approfondimenti si rimanda al report allegato.