Perchè?
L’accessibilità è questione centrale dal punto vista etico e giuridico come emerge dalla Convezione delle Nazioni Unite per i Diritti delle persone con disabilità che infatti riconosce:
“l’importanza dell’accessibilità alle strutture fisiche, sociali, economiche e culturali, alla salute, all’istruzione, all’informazione e alla comunicazione, per consentire alle persone con disabilità di godere pienamente di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali”.
L’individuazione e la valutazione dell’accessibilità dello spazio costruito costituiscono un passaggio fondamentale per rendere accessibili e fruibili spazi e servizi a tutti, come recita l’art. 9:
“Al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli ambiti della vita, gli Stati Parti devono prendere misure appropriate per assicurare alle persone con disabilità, su base di eguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o offerti al pubblico, sia nelle aree urbane che nelle aree rurali.
Queste misure, che includono l’identificazione e l’eliminazione di ostacoli e barriere all’accessibilità, si applicheranno, tra l’altro a:
(a) Edifici, strade, trasporti e altre attrezzature interne ed esterne agli edifici, compresi scuole, alloggi, strutture sanitarie e luoghi di lavoro;
(b) Ai servizi di informazione, comunicazione e altri, compresi i servizi elettronici e quelli di emergenza. [...]”