Via della Bastia 2, 34137 Trieste (TS)
La scuola primaria “Scipio Slataper” è un edificio risalente ai primi anni del ‘900, restaurato nel 2010/11. I rinnovati spazi interni sono ampi, ariosi e luminosi e possono essere utilizzati per diverse attività, ci sono aule speciali come , l’aula per l’educazione musicale, l’aula video, il laboratorio per l’educazione all’immagine, il laboratorio linguistico, oltre alla biblioteca, alla palestra, al laboratorio d’informatica con 12 postazioni multimediali in rete, ad un piccolo teatro.
Valutazione effettuata nel giugno 2012
Si tratta di un bel edificio dei primi anni del Novecento con ingresso monumentale vincolato e scala di accesso in pietra al piano rialzato con un vestibolo per l’accoglienza prima degli spazi didattici veri e propri. E’ questo l’aspetto più interessante della valutazione, perché introduce delle considerazioni sull’atteggiamento progettuale di risposta dei bisogni interpretata come soluzione tecnica puntuale e di mero abbattimento delle barriere architettoniche senza considerare il contesto ambientale e comportamentale complessivo. L’importanza e la fattura architettonica dell’ingresso monumentale hanno portato alla scelta progettuale di realizzare un ingresso diverso, a parte, per superare le barriere architettoniche con un corridoio che porta all’ascensore. L’esempio è particolarmente interessante perché tecnicamente e sul piano normativo è corretto, gli aspetti dimensionali rispondono alle indicazioni tecniche del D.M. 236/89, ma l’effetto estetico è negativo, proprio per il tentativo di non alterare la facciata (era possibile progettare una soluzione all’interno, a partire dall’ingresso esistente?): il piccolo ingresso in facciata a fianco dell’ingresso monumentale, mantenuto più basso della cornice in pietra che separa il basamento dal bugnato in intonaco forse per indicazioni vincolanti da parte della Soprintendenza ai beni culturali, manifesta, senz’altro aldilà delle intenzioni progettuali, l’aspetto discriminatorio nei confronti delle persone con disabilità che costituisce uno dei capisaldi concettuali della Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità; il corridoio che porta all’ascensore ha l’aspetto e l’atmosfera di uno spazio degno di un bunker, che stride fortemente con l’ariosità e l’aura architettonica che caratterizza l’edificio novecentesco, e che enfatizza l’aspetto istituzionale e la funzione sociale della scuola.
Una scelta che rappresenta l’esito di una cultura architettonica che ha svuotato il significato della figura/ingresso limitandolo ad una pura funzione priva di valore simbolico, con il risultato, sicuramente non voluto, di realizzare un percorso che accentua, purtroppo, la discriminazione.
A queste considerazioni, vanno aggiunte quelle sugli spazi didattici, sui bagni, sulle carenze comunicative, aspetto spesso trascurato dalla prassi progettuale, e considerato di scarsa rilevanza, mentre la sicurezza e l’uso degli spazi pubblici richiedono informazioni puntuali e chiare. I cartelli di segnalazione e di direzione sono trasparenti, quindi poco visibili anche per chi non ha difficoltà visive particolari perché provocano problemi di riflesso.
Risulta particolarmente interessante che malgrado gli interventi in materia di eliminazione delle barriere architettoniche siano a norma, la condizione di possibile discriminazione delle persone con disabilità non è stata superata, a conferma del fatto che l'accessibilità e le condizioni di fruibilità non sono automaticamente garantite dal rispetto delle norme, ma da una cultura improntata alla progettazione universale.
Per approfondimenti si rimanda al report allegato.