Ex Pretura

 

Via Giuseppe Garibaldi 62, 33077 Sacile (PN)

 

 

Cos'è?

L’edificio analizzato, originariamente ospedale di epoca medievale con modifiche in epoca rinascimentale prima di essere usato con funzione governativa, è ora adibito ad esposizioni temporanee al piano terra e a sede dell’Università della terza età al primo piano, dopo il recente restauro non completamente ultimato (mancano le scale di sicurezza all’esterno).

 

Cos'è?

Risultati della valutazione

Valutazione effettuata nel giugno 2012

 

Parcheggi

Il parcheggio riservato per persone con disabilità non è collocato nel cortile interno o nelle immediate vicinanze, ma dista 68 metri (è raccomandato di non superare i 50 metri), è segnalato correttamente ma posizionato in modo tale da renderlo praticamente inusabile: sbarco sul lato marciapiede con gradino di 7 cm di altezza e marciapiede largo 1,30 metri, inferiore a 1,50 metri necessari per poter operare la svolta a 90° o 180°, a seconda della direzione che la persona deve prendere. La strada di fatto ha sui due lati dei portici prospicienti con la presenza di gradini che li rendono inaccessibili.

 

Accesso all’edificio

L’ex Pretura presenta un porticato con due gradini continui su strada che non permettono l’accesso all’ingresso principale alle persone con disabilità motoria, a cui si accede tramite ulteriori due gradini, dove sono posizionati il campanello ed un citofono.

L’ingresso accessibile è dunque separato per le persone con disabilità, ed è stato progettato sul lato dell’edificio con una rampa a cui si accede da un cancello in ferro rientrante su strada: il problema è che mancano completamente le indicazioni ed i cartelli informativi, provocando una situazione di impossibilità anche di accostamento da parte dell’automobile di un accompagnatore. Ma l’aspetto più grave che impedisce l’accessibilità è che sul percorso progettato per l’accesso alla rampa ed il superamento del dislivello, in prossimità del cancello, è stato inserito un volume per impianti che riduce il passaggio a soli 65 cm. Il cancello carraio a due volate ha una parte retrostante in pietra levigata troppo stretta per permettere il corretto spazio di rotazione della carrozzina perché il resto del pavimento è realizzato in ciottoli la cui asperità non permette il passaggio agevole della carrozzina, e lo stesso vale per il secondo cancello pedonale, il cui passaggio netto è inferiore ai 90 cm previsti a causa di un pluviale della chiesa limitrofa che ne impedisce la completa apertura.

Anche l’ingresso laterale manca delle indicazioni che sarebbero necessarie, considerato che la facciata ha tre porte uguali di cui una è l’ingresso allo spazio aperto destinato a mostre temporanee al piano terra, e l’accesso all’ascensore o alla scala per raggiungere il primo piano, dove si trovano una piccola biblioteca pubblica ed un’aula usata dall’Università della terza età; l’altra accede ad una sala per conferenze e quella centrale accede allo spazio dei gabinetti.

 

Piano terra

Superato l’ingresso, il piano terra è costituito da un open space per esposizioni temporanee; l’accesso al primo piano, sede dell’Università della terza età, è possibile dalla scala visibile e da un ascensore a sinistra da cui si accede da un breve corridoio, di cui mancano le indicazioni.

L’ascensore, a norma, la cui porta a battente che richiede uno sforzo fisico per l’apertura, rende difficoltoso l’accesso alle persone su sedia a ruote, sia per lo spazio antistante ristretto, sia perché crea una conflittualità con la porta di accesso ai wc, separati per sesso e uno riservato accessibile.

 

Piano primo

Al piano primo si replicano le condizioni sfavorevoli dello spazio di distribuzione del piano terra, mentre il pianerottolo della scala è troppo corto con la presenza di un tappeto che crea condizioni di pericolosità a causa della scivolosità. La scala presenta gradini regolari con rapporto alzata/pedata corretto, ma il parapetto, più basso di un metro come previsto per la sicurezza dal decreto, è stato integrato da un passamano su un piano esterno al parapetto stesso con il risultato di una pessima usabilità e interrotto in presenza del solaio. Inoltre, non è stato montato il passamano lungo il lato muro ed è stato installato un piccolo passamano lato muro in corrispondenza degli ultimi gradini ad un’altezza dal pavimento di 17 cm, che risulta estremamente pericoloso e di cui non si comprende la funzione.

 

Conclusioni

Anche se la progettazione rispetta le norme in materia di barriere architettoniche, l’edificio presenta diversi problemi sia a causa di mancanza di coordinamento in fase esecutiva, come dimostra il volume per gli impianti all’esterno che ostacola il passaggio progettato per le persone su sedia a ruote, sia per alcuni errori come la volata della porta del corridoio dei wc che sbatte con quella dell’ascensore se aperta, che è troppo pesante per essere aperta da una persona fragile senza aiuto. A proposito dei wc, il rispetto letterale della norma ha portato alla realizzazione di un wc riservato oltre a quelli divisi per sesso, mentre la progettazione universale avrebbe suggerito di rendere accessibili direttamente i due wc per maschi e femmine, con risparmio di spazio e di denaro. Un’ultima annotazione sul corrimano della scala: è disegnato e realizzato molto bene all’inizio della rampa al piano terra, con la parte sporgente correttamente oltre l’ultimo gradino, ma lungo la rampa si interrompe e manca la funzione di sicurezza al primo piano; dovrebbe essere integrato con uno lungo il muro.

 

Planimetrie

 

Per approfondimenti si rimanda al report allegato.